263. Minime assentior iis, qui istam nescio quam indolentiam magnopere laudant (io non sono affatto dell'opinione di coloro che lodano grandemente questa non so quale insensibilità). Sed nescio quomodo inhaeret in mentibus quasi saeculorum quoddam augurium futurorum. Similmente mirum quantum e nimium quantum stanno spesso per un semplice avverbio (plurimum assai, mirabilmente), ed allora si costruiscono con l'indicativo. Id mirum quantum profuit ad concordiam civitatis. Sales in dicendo nimium quantum valent. Potrebbesi anche dire in altra forma: id mirum est quantum profuerit ad concordiam.Talvolta di due interrogazioni se ne fa una sola. Considera, quis quem fraudasse dicatur (pensa a chi abbia fatto l'inganno e a chi). Quaerere debetis, uter utri insidias fecerit (voi dovete esaminare quale dei due abbia teso insidie all'altro). Per l'uso di an vedere § 176, Nota 3. Uso dell'Imperativo 264. 1. L'imperativo s'adopera a significare comando (preghiera, esortazione, consiglio).2. Se l'azione che si comanda deve compiersi subito, si usa l'imperativo presente; se deve compiersi soltanto in un tempo successivo, sia compreso nel presente nell'avvenire, s'adopera l'imperativo futuro. Si quid in te peccavi, ignosce. Vale! Vive felix! Ignoscito saepe alteri, nunquam tibi. Cras petito, dabitur; nunc abi. Cum valetudinis tuae rationem habueris, habeto etiam navigationis. Consules summum ius habento; nemini parento; illis salus populi suprema lex esto. Si dice sempre scito, scitote (sappi, sappiate), non mai sci, scite, e così pure memento, mementote. |
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