MORFOLOGIA L'alfabeto 1. 1. L'alfabeto latino ha ventiquattro lettere:L'alfabeto latino non aveva che il solo I per rappresentare la i vocale e la i consonante e utilizzava la v tanto per la u che per la v. 3. Le vocali sono accentate o prive d'accento; inoltre sono, brevi o lunghe. Le brevi sono segnate con una piccola curva (ă, ĕ, ĭ, ŏ, ŭ); le lunghe con una retta (ā, ē, ī, ō, ū) sovrapposta orizzontalmente alla vocale. a) Le vocali a, e, i, o, u si pronunciano come in italiano; la y si pronuncia i. b) Anche le consonanti si pronunciano come in italiano, eccetto il gruppo ti (breve) innanzi a vocale si usa leggere zi: lectio, gratia, otium.- Solamente dopo t, s e x e nelle voci greche, la t conserva la sua propria pronuncia: bruttii, ostium, mixtio, tiaras, Miltiades; così pure negli infiniti deponenti e passivi arcaici, come nitier, quatier, e anche in totius, perchè la i è lunga.- La c e la g avevano suono gutturale anche davanti alle vocali e ed i: Cicero (pronuncia Kikero); ma antichissima è la pronuncia all'italiana che vive nella tradizione scolastica. 4. Un dittongo (dipthongus = doppio suono) è l’unione, nella pronuncia, di due vocali in una sola sillaba.- La lingua latina ha i seguenti dittonghi: ae (che suona e), au (che suona au), oe (che suona e), come aetas, aurum, coetus.- Raro è il dittongo eu, più rari ancora ei, oi, e ui. I dittonghi sono per loro natura lunghi. Eu forma dittongo soltanto in ceu, neu, seu, heu, eheu, heus, neuter, neutiquam, o in alcuni nomi propri, d'origine straniera come Europa, Eurus; ei soltanto in hei (dein, deinde, e proin, proinde presso i poeti sono contrazioni dette sinizèsi), ui solo in hui, cui, huic.- Nelle altre parole le due vocali si pronunciano sempre distintamente: meus, dei, fui. Quando ae e oe non formano dittongo, si possono scrivere con la dieresi rappresentata da due punti sulla seconda vocale: aër, poëta. |
Ën piemontèis |