262. 
Grave est homini pudenti petere aliquid magnum ab eo, de quo se bene meritum putet. Socrates dicere solebat, omnes in eo, quod scirent, satis esso eloquentes. Tanta in Hortensio memoria erat, ut, quae secum commentatus esset, ea sine scripto iisdem verbis redderet, quibus cogitavisset.

Nella stessa maniera s'adopera il congiuntivo non solo nelle proposizioni relative, ma anche nelle proposizioni secondarie, specialmente

nel discorso indiretto (oratio obliqua) (cfr. § 277, 3).

Quando la proposizione relativa non fa parte integrante della proposizione infinitiva o congiuntiva, ma si può anche tralasciare senza

mutarne il senso, in tal caso si adopera l'indicativo. Caesar Helvetios in fines suos, unde erant profecti, reverti iussit. Laddove poi Cesare soggiunge:

per exploratores certior factus est, ex ea parte vici, quam Gallis concesserat, omnes noctu discessisse (egli considera come dette dagli esploratori

le sole parole) ex ea parte vici omnes noctu discesserunt, altrimenti avrebbe dovuto scrivere quam Gallis concessisset. Si usa in particolare l'indicativo,

quando la proposizione relativa non ha altro valore che di una circonlocuzione, cioè esprime con più parole ciò che non si vuole o non si può dire con un termine solo, per esempio: ii qui audiunt, per auditores; ii qui praesunt, i supremi magistrati; ea quae exportantur, le esportazioni; ea quae scimus (le nostre cognizioni).



263. 
IV. Congiuntivo nelle interrogazioni indirette. Le proposizioni interrogative possono essere dirette o indirette. Quid agis? unde venis? (dirette). Nescio quid agas. Aveo scire unde venias (indirette). Il modo delle dirette è l'indicativo (salvo il congiuntivo dubitativo), quello delle indirette è il congiuntivo. Le une e le altre possono ancora essere doppie, per esempio: sei buono o cattivo? Non so se sei buono o cattivo.

1. Interrogative dirette parziali. Sono quelle proposizioni in cui l'interrogazione non comprende l'intera proposizione ma o il soggetto, o l'oggetto, o un complemento. Cominciano con le voci quis, qualis, quantus, ubi, quo, cur, ecc., per esempio: quid dicunt? Cur negas? ecc.

2. Interrogative dirette totali. Sono quelle in cui l’interrogazione si riferisce all'intero contenuto della proposizione (per esempio: credi che io abbia fatto questo? Sei stato a Roma?) e vengono espresse con le particelle ne, nonne, num.

Ne enclitica si affigge alla prima parola della proposizione, e attende risposta tanto affermativa che negativa. Putasne me hoc ferisse? Idemne est pertinacia et perseverantia?

Num presuppone risposta negativa, per esempio: num negare audes (no). Nonne presuppone risposta affermativa. Nonne vides? (sì) Nonne beatus Socrates tibi videtur?