249. 
c) Periodo ipotetico irreale. Nei periodi ipotetici in cui si concepisce come impossibile la condizione e quindi anche la conseguenza, si adopera in latino il congiuntivo imperfetto o più che perfetto, tanto nella protasi quanto nell'apodosi.

Hoc si diceres errares (se dicessi questo ma non lo dici tu erreresti). Si Roscius inimicitias cavere potuisset (ma non lo poté), viveret.

Nel periodo ipotetico della prima forma, quando il soggetto della protasi non è una persona determinata si sostituisce talora il congiuntivo all'indicativo della protasi stessa, per esempio: memoria minuitur, nisi eam exerceas. Se l'apodosi dei periodi ipotetici della terza forma è espressa con i verbi “potere” e “dovere” o da una coniugazione perifrastica attiva o passiva o da un verbo accompagnato da paene, ricorre con l'indicativo: contumeliis onerasti eum, quem patrie loco amare debebas si ulla in te pietas esset. Si P. Sestius occisus esset, fuistisne ad arma ituri?

2. Periodi ipotetici dipendenti.

Se l'apodosi di un periodo ipotetico della terza forma viene a cadere nell'accusativo con l'infinito, al posto dell'imperfetto congiuntivo attivo si mette il participio futuro con esse; al posto del congiuntivo del più che perfetto attivo, il participio futuro con fuisse.

Hoc si diceres, errares.Existimo, si hoc diceres, te erraturum esse.

Hocsi dixisses, errasses. Existimo te, si hoc dixisses, erraturum fuisse.

Se il verbo non ha supino o è passivo, si sostituisce all'imperfetto congiuntivo futurum esse (non fore) ut con l'imperfetto congiuntivo: al più che perfetto futurum fuisse ut con l'imperfetto congiuntivo.

Hoc si faceres, te poeniteret. Existimo futurum esse ut, si hoc faceres, te poeniteret.

Hoc si fecisses, te poenituisset. Existimo, si hoc fecisses, futurum fuisse ut te poeniteret.

Se l'apodosi di un periodo ipotetico della terza forma dipende da una congiunzione che regga già essa il congiuntivo (ut, quin) o prende forma di proposizione interrogativa dipendente, non cambia mai i suoi tempi se sono il congiuntivo imperfetto o il più che perfetto, quando il verbo manchi di supino.

Hoc si diceres, errares. Non dubito quin, si hoc diceres, errares.

Hoc si fecisses, te poenituisset. Non dubito (dubitavi) quin si hoc fecisses, te poenituisset.

Negli altri casi il più che perfetto passa nel perfetto congiuntivo perifrastico, cioè nel participio futuro con fuerim e nelle interrogative dipendenti anche nel participio futuro con fuissem, se il verbo reggente è di tempo passato.

Hoc si dixisses, errasses. Non dubito (dubitavi) quin, si hoc dixisses, erraturus fueris.