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2. Le locuzioni italiane “avrei potuto, dovuto”, “sarebbe stato bene, meglio”, “si sarebbe dovuto” si rendono in latino con l'imperfetto o con il perfetto e talvolta anche con il più che perfetto dell'indicativo. La differenza di significato tra questi tempi sarebbe questa: hoc facere debebas = avresti dovuto farlo (e dovresti

farlo ancora); hoc facere debuisti = avresti dovuto farlo (il farlo ora è tardi); hoc facere debueras = avresti dovuto farlo allora (ma ora non è più possibile).

Contumeliis onerasti eum, quem patris loco colere debebas. Perlurbationes animorum poteram morbos appellare; sed non conveniet ad omnia. Aut non suscipi bellum oportuit aut geri pro dignitate populi Romani et perfici quam primum oportet. Plato philosophos ne ad rem publicam quidem accessuros putat, nisi coactos; aequius autem erat, id voluntate fieri.

Nella stessa maniera si dice: arbitrabar (penserei o avrei pensato); nunquam putavi (non avrei mai creduto). Ingenii magni est non committere, ut aliquando dicendum sit: non putaram.

Si usa ancora al posto del congiuntivo italiano il participio in -urus con l'indicativo eram e fui, anche quando vi è unita una proposizione condizionale. Aratores agros relicturi erant, nisi Metellus litteras misisset (avrebbero abbandonati). Hos viros testes citaturus fui, si tribuni me triumphare prohiberent.

3. Con paene e prope (quasi, pressoché) si usa in latino il perfetto indicativo, dove spesso in italiano si trova il condizionale o la circonlocuzione “poco mancò che”. Brutum non minus amo quam tu: paene dixi, quam te (direi quasi o stavo quasi per dire). Prope oblitus sum, quod maxime fuit scribendum (poco mancò che dimenticassi).

4. Tutte le voci relative formate per mezzo di un raddoppiamento, come quisquis, quotquot, quamquam, o composte di cunque, come quicunque, quantuscunque, quocunque, utcunque, ubicunque ecc. si costruiscono in latino con l'indicativo.

Quidquid in me est excultarum virium, tibi debetur. Virtutem qui adeptus erit, ubicunque erit gentium, a nobis diligetur. Quoscunque de te queri audivi, quacunque ratione potui placavi.

5. Le proposizioni condizionali formate con le congiunzioni disgiuntive sive... sive, (sia che... sia che) si esprimono per lo più in latino con l'indicativo.

Mala et impia consuetudo est contra deos disputandi, sive ex animo id fit, sive simulate. Veniet tempus mortis et quidem celeriter, et sive retractabis, sive properabis; volat enim aetas.

“Sia che” nel senso di “sia perché” si dice in latino sive quod (quia).