245. 
Alcune congiunzioni influiscono manifestamente in latino con l'uso dei tempi:

1. La congiunzione dum (mentre, mentre che) vuole per lo più il presente, anche dove in italiano si adopera l'imperfetto. Quando significa “fintantoché”, si costruisce anche con l'imperfetto.

Dum haec in colloquio geruntur, Caesari nuntiatum est, equites Ariovisti propius accedere. Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur. Catilina timendus erat tamdiu, dum urbis moenibus continebatur.

2. Le congiunzioni che accennano il compiersi immediato di un'azione dopo un'altra e che si costruiscono per lo più in italiano con il trapassato perfetto, vogliono in latino il perfetto dell'indicativo. Tali sono: simulac o simulatque, ut, ut primum, ubi, ubi primum, cum, cum primum ecc. (non appena che, come prima); posteaquam o postquam (dopo che); simulatque hostes vidit, in eos impetum fecit (appena ebbe veduto il nemico, corse ad assaltarlo).

Simulac Verri occasio visa est, consulem deseruit. Postquam Xerxes in Graeciam descendit, Aristides in patriam restitutus est. Pompeius ut equitatum suum pulsum vidit, acie excessit. Ubi de Caesaris adventu Helvetii certiores facti sunt, legatos ad eum miserunt.

Invece del perfetto storico, si usa talvolta anche il presente storico. Quae ubi Romam nuntiantur, senatus extemplo dictatorem dici iussit.

Quando le proposizioni temporali accennate si riferiscono al tempo presente, in italiano si usa il presente, in latino il perfetto. Simulatque increpuit suspicio tumultus, artes illico nostrae conticescunt. Cum fortuna reflavit, affligimur. Lo stesso ha luogo con is qui e nei composti di cunque. Quocunque adspexisti, tuae tibi occurrunt iniuriae, quae te respirare non sinunt (dovunque tu guardi).

Le congiunzioni simul ac, postquam ecc. sono seguite da un futuro passato, quando il pensiero si riferisce all'avvenire (§ 244, 3). Me sapientia, simulatque ad eam confugero, in libertatem vindicabit.

Postquam ha dopo di sé il più che perfetto quando significa “dal tempo che”, cioè quando esprime un intervallo di tempo e non l'immediato succedere fra un'azione e un'altra. Hannibal, anno tertio, postquam domo profugerat, cum quinque navibus Africani accessit.



246. 
Correlazione dei tempi. Nelle proposizioni dipendenti di modo congiuntivo (§ 238, 7, c), anche il tempo del verbo, che sta al congiuntivo, dipende dal tempo della proposizione principale. A questo proposito si vogliono osservare le seguenti regole: