202. 
Quando si rivolge il discorso a qualcuno, cioè nella seconda persona, si adopera il vocativo anziché l'accusativo. Con le interiezioni vae ed heu si usa il dativo: vae victis (guai ai vinti); hei mihi misero (o me infelice). Con ecce ed en si adopera d'ordinario il nominativo e talvolta l'accusativo; en vobis iuvenis o iuvenem! (eccovi il giovane!).
2. Si usa in parecchie locuzioni con libera costruzione il neutro di un pronome nell'accusativo anziché in altri casi, come: homo id aetatis (un uomo di tale età), anziché ea aetate. Hoc unum laetor (di questo solo mi rallegro anziché hac una re. Quid tibi auctor sim (che ti potrei io consigliare), laddove fuori del pronome neutro si usa soltanto il genitivo, come: pacis tibi auctor sum (ti consiglio la pace) (cfr. § 194. Nota 5; § 198, 3).

3. Circa l'accusativo retto da preposizioni, si vedano § 161 e 163; circa l'accusativo cosiddetto greco, § 226, Nota 3.


Uso del Dativo
Dativo di vantaggio (dativus commodi).
203. 
1. Si usa il dativo con molti aggettivi e verbi, che in italiano sono accompagnati dalla preposizione “a”. Tali sono gli aggettivi, che denotano “necessità, utilità, opportunità, attitudine, convenienza, gradimento, somiglianza, prossimità, parentela, facilità” ecc., e i loro contrari: necessarius (necesse, opus), utilis, gratus, iucundus, aptus, commodus, idoneus, fidus, aequus, aequalis, amicus, similis, propinquus, finitimus, facilis, notus, par, molestus, acerbus, consentaneus ecc., e i verbi che significano “giovare, piacere, obbedire, confidare, comandare, perdonare, servire, favorire” ecc.: prosum, placeo, obtempero, oboedio, fido, impero, indulgeo, ignosco, ministro, faveo ecc. Si dice dicto audiens sum imperatori (con due dativi) (obbedisco al generale, agli ordini del generale).

Anche alcuni avverbi si costruiscono allo stesso modo, come convenienter naturae vivere.
Apes parent reginae suae. Is qui imperat aliis, serviat ipse nulli cupiditati. Patriae deesse aliis turpe, Camillo etiam nefas est. Mors similis est somno. Quod tibi utile est, mihi iucundum erit. Vir bonus est, qui prodest quibus potest, nocet nemini.

2. Si usa anche il dativo per accennare in vantaggio o a uso di chi e di che si agisce.
Non scholae, sed vitae discimus. Non nobis solis nati sumus, sed etiam patriae et civibus nostris. Charondas el Zaleucus civitatibus suis leges scripserunt.