186. 
sē-iungo (separare) per-dūco (condurre attraverso)
de-dūco (condurre via) per-doceo (istruire bene)
de-spēro (disperare) trans-iicio, trā-iicio (trasportare da una sponda all’altra)
prŏ-fugio (rifugiarsi) prōd-eo (uscire fuori)
trā-do (consegnare) sub-iicio (sottomettere)
ā-mitto (perdere) sus-cipio (assumere)
ab-do (nascondere) suc-cēdo (succedo)
abs-tineo (astenersi) (teneo) ad-mīror (ammirare)
ex-pōno (esporre) ar-rīdeo (arridere)
ē-bĭbo (bere tutto) al-lŏquor (tenere un discorso)
in-fundo (infondere) circum-do (circondare)
im-pono (imporre) circum-eo (andare in giro)
ir-rumpo (irrompere) ob-rēpo (insinuarsi)
il-lābor (sdrucciolare dentro, cadere dentro)
oc-curro (correre incontro)



187. 
II. I composti sintattici sono quelli nei quali la parola specificativa si riguarda come un caso dipendente dalla parola fondamentale:

armĭger (armigero) (arma gerens)
artĭfex (artefice) (artem faciens)
partĭceps (partecipe) (partem capiens)
tubĭcen (trombetta) (tubā canens)
tibīcen (flautista) (per tibiicen, tibiā canens)
agricŏla (agricoltore) (agrum colens)
fratricīdium (fratricidio) (fratris caedes)
ignivŏmus (ignivomo) (ignem vomens)
honorĭfcus (onorifico) (honorem faciens)
animadverto (osservare) (animum adverto)
aedĭfĭco (edificare, fabbricare) (aedes facio)
gratifĭcor (compiacere) (gratum facio)
belligĕro (guerreggiare) (bellum gero).

A questa specie appartengono anche i cosiddetti composti impropri, cioè quelli che risultano dall’unione di forme grammaticali compiute, in modo da esprimere una sola nozione, come respublica (lo stato, la repubblica), invece di cui si può anche dire disgiuntamente respublica; così pure iusiurandum (il giuramento); tresviri (i triumviri). In questi nomi si declinano tutte e due le parole, come: reipublicae, iurisiurandi, triumvirum. Sono ugualmente composti impropri senatūsconsultum (il decreto del senato); populīscītum (il decreto del popolo). Si dice però resque publica, senatusque consultum.