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5. Anche la parola fondamentale soffre talora nei composti qualche alterazione, come per-ficio (compiere) da facio; inermis (disarmato) da arma; accūso (accuso), da causa; suffōco (soffoco), da fauces; illīdo (rompere), da laedo; insulsus (scipito), da salsus.

Circa l'assimilazione delle preposizioni, quando entrano in composizione, si noti in particolare:

a) Tutte le preposizioni rimangono inalterate davanti a vocale e alla h; solamente la m si perde talvolta in com e circum, quindi, mentre da una parte si dice comēdo, comĭtor, dall'altra abbiamo coĕo, coopto, così pure circumeo e circueo, circumĭtus e circuitus. Si noti peraltro, che dinnanzi a vocali si pone sempre ab, non a o abs, ed ex, non e; a pro si aggiunge una d, come prodesse, prodeo, eccetto prout, proinde e proăvus;

b) ad resta invariata davanti alla i (j), v ed m; negli altri casi si fa abitualmente l'assimilazione: adiicio, adveho, admiror, accedo, affero, acquiro, ecc. Al posto di adnosco, originariamente adgnosco, si dice sempre agnosco; al posto di adspicio, adscendo e adsto, anche aspicio, ascendo e asto. Ad nei composti equivale “a, verso, presso”;

c) ob resta invariata, solamente dinnanzi a c, f e p si fa l'assimilazione; così abbiamo oblĭno, ma poi occido, offero, oppono (obs in obsolesco e ostendo per obstendo). Nei composti vale “contro, verso”;

d) per resta invariata, eccetto in pellicio e pellucidus. Nei composti serve ordinariamente a rinforzare l'idea principale;

e) trans resta invariata, se non che si dice meglio trado, traduco e traiicio, che transdo ecc. Negli altri composti si usa meglio trans, come transmitto, raro tramitto, e sempre transpono ecc. Nei composti vale “oltre, sopra, al di là”.

f) a, ab, abs che davanti alla m e alla v fa sempre a, come amitto, avello, mentre davanti alla c e alla t sempre abs, come abscondo, abstineo; negli altri casi fa sempre ab, come abduco, abiicio, ecc. Si noti peraltro aufero e aufugio; afui meglio che abfui, e così afuturus, afore; davanti alla p solamente as da abs, come asporto (portar via). Nei composti ha valore di “da, via”;

g) e, ex; davanti alle vocali e alle consonanti c, p, q, s, t sempre ex; davanti alla f passa per assimilazione in ef; negli altri casi e, come excedo, expono, exquiro, exsto, extraho; effero (extuli, elatum); ebibo, ēdo, emitto. Nei composti ha valore di “fuori, via”; qualche volta serve solamente a rinforzare l'idea principale;

h) in resta per lo più invariata (incido, induco, ecc.) e si assimila alla l e alla r: illido, irrumpo; innanzi alla b, alla m e alla p si cambia in m: imbibo, immitto, impono. Al posto di innosco, originariamente ingnosco, si dice sempre ignosco. Nei composti ha valore di “in, verso, sopra”; talvolta ha senso negativo irritus, impurus;