Preposizioni che reggono l'ablativo.
162. 
ā, ăb, abs (da) (a solo davanti a consonanti; ab davanti a vocali e h, talvolta anche davanti a consonanti, abs quasi solo davanti a te)
de (da, di, per, sopra, intorno)
ē, ex (da, di, fuori di) (e, solo davanti a consonanti, ex davanti a consonanti e a vocali)
absque (senza)
clam (di nascosto, all'insaputa)
coram (in presenza, davanti)
cum (con)
prae (a causa, avanti, in paragone di)
pro (davanti, in favore, al posto di)
sine (senza)
tenus (fino a).


Preposizioni che talora reggono l’accusativo e talora l'ablativo:
163. 
1. In (in, a) regge l'accusativo, quando indica movimento verso un luogo; regge invece l'ablativo, quando indica stato in luogo.

2. Super (sopra), trattandosi di luogo, regge quasi sempre l'accusativo, di moto o no; quando equivale a de (intorno, circa), regge l'ablativo, ma in questo senso è poco usato.

3. Sub (sotto) regge come in l'accusativo quando denota movimento verso un luogo, e l'ablativo quando denota stato in luogo.

4. Subter (sotto) si congiunge nella prosa con l'accusativo, in poesia anche con l'ablativo; ma è molto meno usato di sub (o infra).

Versus ordinariamente si pospone e con i nomi ordinari di luogo si unisce alla preposizione ad o in, per esempio: ad Oceanum versus, in ltaliam versus. Solo con i nomi di città si omette la preposizione: Romam versus (verso Roma).


Preposizioni che reggono l'accusativo:
164. 
1. Ad si adopera per indicare:

1° il luogo, come ad urbem (alla città, presso la città, sino alla città); ad Rhenum (al Reno, presso il Reno). Con aedem (tempio) espresso o sottinteso ad sta al posto di in. Ad aedem Bellonae (ad Bellonae) (nel tempio di Bellona);

2° il tempo: ad vespĕrum (verso sera); ad senectutem (sino alla vecchiaia); ad diem (per il giorno);

3° un numero approssimativo: ad ducentos (intorno a duecento). Ad unum omnes perierunt (tutti fino all’ultimo morirono);