75. 

  presente perfetto supino infinito
1ª Coniugazione
2ª Coniugazione
3ª Coniugazione
4ª Coniugazione
-o, laudo
-eo, moneo
-o, lĕgo
-io, audio
-āvi, laudāvi
-ui, monui
-i, lēgi
-īvi, audīvi
-ātum, laudātum
-ĭtum, monĭtum
-tum, lectum
-ītum, audītum
-āre, laudāre
-ēre, monēre
-ĕre, legĕre
-īre, audīre

NOTA. I verbi (semplici e composti) della prima coniugazione sono più di 3500, quelli della seconda 570 circa, della terza intorno a 2500, della quarta quasi 400.



76. 
I. Vi sono quattro modi per formare il perfetto latino, cioè:

1° per mezzo della caratteristica v o u (v dopo una vocale, u dopo una consonante), come: lauda-v-i, dele-v-i, audi-v-i, dom-u-i, doc-u-i, col-u-i;

2° per mezzo della caratteristica s (con le conseguenti mutazioni della consonante che precede; vedere più sotto Nota 2), come: man-s-i, ar-s-i (per ard-s-i), dixi (per dic-s-i), texi (per teg-s-i), mul-s-i (per mulc-s-i);

3° per allungamento della vocale del tema, come: adiūvi da adiǔvo, vīdi da video, lēgi da lĕgo, vēni da vĕnio;

4° per raddoppiamento, ossia per ripetizione della consonante iniziale insieme con la vocale seguente, come: tŏ-tondi, da tondeo, cǔ-curri da curro.-

Qualora questa vocale sia una a o un ae, si cambia in ĕ, come cĕ-cĭdi da cado, cĕ-cīdi da caedo.

Spondeo fa spo-pondi, disco di-dici, sto stēti (quasi da sta-o, e così dēdi da da-o; § 78, Nota 1, d).-

Nei composti manca il raddoppiamento, come per detondeo che fa al perfetto detondi, mentre si conserva soltanto in quelli di do, sto, sisto, posco e disco e talvolta anche in quelli di curro.

II. La desinenza del supino è originariamente -tum, che per altro si muta spesso in -sum.

1. Il supino nella prima coniugazione è sempre in –tum e, il più delle volte, anche nelle altre coniugazioni.

2. Nella seconda e terza coniugazione il supino è quasi sempre in -sum, quando il tema verbale esce in d, t o rg, come: arsum da ard-eo, missum da mitt-o, tersum da terg-eo, mersum da merg-o.

Mutazioni del tema del presente nel perfetto e nel supino.

NOTA 1. Con i perfetti in v o in u il tema verbale si mantiene generalmente inalterato, mentre la caratteristica della coniugazione ora rimane ed ora scompare, come am-ā-vi, dom-ui.