53. 
NOTA 2. Del sostantivo senex, il vecchio, s'incontra il comparativo senior; così pure di adolescens e iuvĕnis, il giovane, i comparativi adolescentior e iunior (per iuvenior), ma mancano i superlativi.

NOTA 3. Molti aggettivi non formano nè comparativo nè superlativo, in parte a causa del loro significato, come latinus, aureus, peregrinus, in parte per altre ragioni, come vivus, merus, claudus, praeditus, inops, magnanimus, modicus, sonorus, crinitus ecc.-

Anche per questi però i gradi vengono rimpiazzati aggiungendo al positivo magis e maxime; per esempio magis latinus, più latino, maxime latinus, il più latino. Allo stesso modo si dice magis diversus, magis falsus ecc.



54. 
1. Il comparativo ha anche il significato del positivo rinforzato dall'avverbio « troppo », il superlativo del positivo con l'avverbio « molto, grandemente »; per esempio maior vale «più grande e troppo grande »; doctissimus vale « il più dotto ed anche molto dotto, dottissimo».-

In questo secondo senso si usa anche valde con il positivo; per esempio valde magnus, assai grande, grandissimo.-

Talvolta il comparativo ha anche il significato del positivo attenuato dall'avverbio « alquanto, piuttosto » nel qual caso vi si aggiunge spesso paulo, che per altro può anche omettersi. Senectus est paulo morosior, la vecchiaia è piuttosto fastidiosa.

2. La particella « che » posta dopo un comparativo, si volge in latino per quam ; per esempio praeceptor doctior est quam discipulus, il maestro è più dotto che lo scolaro o dello scolaro.

3. L'avverbio « molto » o « assai » dinanzi ad un comparativo si traduce in latino con multo, come multo melior, molto migliore.

4. L'italiano « di gran lunga » dinanzi ad un comparativo si traduce con multo; dinanzi ad un superlativo, con longe, talvolta anche con multo; come multo minor, di gran lunga più piccolo, molto minore; longe minimus (multo minimus), il più piccolo di gran lunga.

5. «Anche », « pure », con un comparativo o un superlativo, si traducono spesso con vel, come vel maior, anche maggiore; vel maximus, anche grandissimo, anche il più grande.

6. « Al possibile » o « più ...che sia possibile », ecc. con il positivo si traducono in latino con quam più il superlativo, come quam maximus, grande al possibile, il più grande che sia possibile.