40. Tutti i bisillabi in -cus, quali sono ăcus, l'ago, arcus, l'arco, lăcus, il lago, quercus, la quercia, spĕcus, la spelonca, ed anche pĕcu, il bestiame, artus, il membro, partus, il parto, trĭbus, la tribù, escono nel dativo ed ablativo plurali in -ŭbus, invece di -ĭbus.41. Il nome domus, la casa, segue in parte la seconda e in parte la quarta declinazione:
NOTA: Domi, che è propriamente il caso locativo, significa «in casa» o «a casa»; domum, «verso casa» (moto verso luogo); domo, «da casa». 42. Si notino le particolarità seguenti:1. Tonitrus (maschile), il tuono, fa nel plurale tonitrua (neutro), tronitruum, tonitribus. 2. I nomi colus, cupressus, ficus, laurus e pinus seguono la seconda declinazione, ma prendono anche dalla quarta declinazione i casi in -us e -u; quindi genitivo singolare e nominativo plurale colūs e coliā; accusativo plurale colūs e colos; ablativo singolare colu e colo. 3. La terminazione del dativo -ui si contrae talvolta in –u: equitātus, la cavalleria, dativo equitatui, talvolta equitatu. 4. Ricorre anche il genitivo singolare senati per senatus, in uso presso gli scrittori arcaici o arcaicizzanti. Alcuni nomi mancano del singolare; Idus, le Idi; Quinquatrus, la solennità dei Quinquatri. Di altri si hanno solo alcuni casi. Il nome impetus ha solo il nominativo singolare, l'accusativo singolare e l'accusativo plurale. Si usa solo l'ablativo singolare di iussu, natu, rogatu, e comunemente si trovano all'ablativo con un possessivo: arbitratu, ductu, hortatu, impulsu ecc. Iesus fa all'accusativo lesum, in tutti gli altri casi lesu. |
Ën piemontèis |