278. 
Parecchi verbi, per la maggior parte intransitivi, hanno un participio perfetto di forma passiva, che è diventato un vero aggettivo, ma di significazione attiva. Tali sono: consideratus (considerato, riflessivo); profusus (profuso, prodigo); falsus (ingannatore, bugiardo). Da verbi intransitivi: adultus (adulto); concretus (concreto, condensato; propriamente cresciuto insieme); coniuratus (congiurato); consuetus (consueto, avvezzo); deflagratus (acceso); nupta (sposa); obsoletus (disusato); praeteritus (passato). Adultus sum (sono adulto); adolevi (crebbi negli anni o sono cresciuto).

3. Molti participi perfetti di verbi deponenti, oltre alla significazione attiva, ne hanno pure una passiva. Tali sono in particolare: comitatus, complexus, confessus, dimensus, ementitus, expertus, interpretatus, meditatus, pactus, partitus, populatus, testatus.

4. Alcuni participi perfetti di verbi deponenti e semideponenti sono usati nel significato di un participio presente. Così sempre ratus e solitus, mai rens, raramente solens; spesso anche fisus, diffisus, veritus, e talvolta ausus, gavisus ecc. Caesar veritus, ne hostes effugerent, duas legiones in armis excubare iubet, Cesare, temendo che i nemici noni gli sfuggissero, fa vegliare in armi due legioni.

5. Il participio perfetto passivo di alcuni verbi unito con habeo, mihi est, teneo, equivale ad un perfetto attivo, ma con significazione rinforzata. Siculi meam fidem spectatam iam habent et diu cognitam. Statutum iam habeo, quid mihi agendum putem. Senatum inclasum in curia habuerunt (cioè lo tennero chiuso). Mihi Siculorum causa suscepta est.

Si dice pure: mihi persuasum est oppure persuasum habeo, quest'ultimo sempre senza mihi (io sono persuaso).



279. 
1. I participi sono molto più frequentemente usati in latino che in italiano, poiché si adoperano spesso invece di proposizioni relative ed altre proposizioni secondarie.

2. Ci sono due maniere di costruzione participiale, cioè:

a) l'attributiva, quando il participio si riferisce come attributo o come apposizione ad un termine della proposizione principale;

b) l'assoluta, quando la proposizione participiale non si riferisce ad alcun termine della proposizione principale, ed è perciò indipendente dalla proposizione principale (§ 283).

3. La costruzione participiale attributiva si fa nel seguente modo: si tralascia il relativo o la congiunzione rispettiva, si cambia il tempo di modo finito nel participio corrispondente, e questo si accorda in genere, numero e caso con il nome a cui si riferisce.