172. 
e) Congiunzioni concessive. Si adoperano nelle proposizioni concessive. Queste sono: etsi, etiamsi; tametsi, quamquam (benché, sebbene, quantunque); quamvīs (ancorché, tutto che) (§ 254, 5); lĭcet (ancorché); ut (posto che, dato che); cum (poiché, quantunque) (§ 256).

Quidem (in vero, per verità, bensì, pure), può anche essere considerata come congiunzione concessiva; essa è coordinativa e si pone sempre dopo un'altra parola, come: multi quidem dicunt (molti in vero dicono). Anche quamquam e etsi si adoperano talvolta come particelle coordinative e si accostano allora alle congiunzioni avversative e stanno sempre senza apodosi, come: quamquam quid loquor? Tu ut unquam te corrigas? Circa il modo del verbo, cfr. § 254, 5, Nota.



173. 
f) Congiunzioni finali. Si adoperano nelle proposizioni finali. Questo sono: ut, uti, (acciocché, affinché) (§ 249); ne (che non, affinché non) (§ 250); nēve (ed affinché non); quo (affinché, perché) (§ 251); quōmĭnus (che non, affinché non) (§ 253); mŏdo, dum e dummŏdo (purché, solamente che) (§ 254, 3).



174. 
e) Congiunzioni temporali. Si adoperano nelle proposizioni temporali. Queste sono: cum (allorché, quando); ǔt, ǔbi (come, dopo che, allorquando) (§ 245, 2); cum primum, ut primum, ubi primum e simul atque o simulac (subito che, come prima, appena che); quando (quando); postquam, posteaquam (dopo che, in seguito); antĕquam e priusquam (avanti che prima che); dum (mentre, mentre che, finché); dōnec, quoad (finché).


Particelle negative
175. 
Le particelle negative, usate nelle proposizioni negative, sono: nōn (non, no); haud (non); nĕque (e non); (non); nēve (e non); ne...quĭdem (neppure); mĭnĭme, neutĭquam, nequāquam (non certo, in nessun modo); părum (poco), mĭnus (meno), vix (appena).

Fra ne e quidem si mette sempre la parola che si vuol maggiormente segnalare: ne unus quidem (neppure uno).

Non (haud) e nēque (et non) servono a negare, mentre e neve a vietare e sconsigliare, perciò queste due ultime si usano solo con l'imperativo e con congiuntivo. Haud nega con minor forza ed è anche meno frequente di non, e lo si adopera perlopiù in alcuni speciali costrutti, come: haud ita facilis (non così facile, ecc.). Si noti in modo particolare haud scio an (non so se) che non è altro che un modo di affermare con discrezione (cfr. § 176. Nota 3, d).