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Sesto Aurelio Vittore
(✶360÷389   †-)

Sesto Aurelio Vittore (latino: Sextus Aurelius Victor; fl. 360-389; ... – ...) è stato un politico e storico romano.

Africano, nacque di umili origini e salì la scala sociale grazie ai suoi assidui studi; Ammiano Marcellino lo definisce«uomo degno d'essere imitato per la sobrietà di vita».

Fu autore di una storia romana pubblicata nel 361 circa, di cui Sofronio Eusebio Girolamo chiese una copia a Paolo di Concordia. Conobbe a Sirmio l'imperatore Giuliano, il quale proprio nel 360 contese il regno al cugino Costanzo II; nel 361, morto Costanzo, Giuliano fece venire Vittore da Sirmio a Naisso, dove gli conferì l'incarico consolare della Pannonia secunda, oltre a onorarlo con una statua di bronzo.

Nel 389 fu praefectus urbi di Roma.

Opere

Quattro brevi opere storiche gli sono state attribuite anche se con forti dubbi, esse sono:

  • Origo gentis Romanae
  • De viris illustribus Romae
  • De Caesaribus La sua opera principale, ed anche sicuramente scritta da Vittore (noto anche col titolo di Historiae abbreviatae, composto nel 361 circa è una storia imperiale da Augusto a Costanzo II).
  • De Vita et Moribus Imperatorum Romanorum excerpta ex Libris Sex. Aur. Victoris

Nei suoi scritti l'interpretazione dei fatti è filtrata in Aurelio Vittore dalle posizioni conservatrici e anticristiane dell'aristocrazia romana con una sentita adesione alle posizioni filo-senatoriali. Proprio al Senato romano, l'organismo politico che fu simbolo della grandezza di Roma, egli si sente vicino, se non per origini, certo per comunanza di pensieri.

La tecnica stilistica mira a raggiungere la fusione di quella annalistica di Tito Livio con quella più biografica di Svetonio.