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Lucio Cornelio Balbo (maggiore)
(✶? †?)
Lucio Cornelio Balbo, detto Maior per distinguerlo dal nipote (Gades, ... – ...), è stato un politico romano del I secolo a.C..
Membro di una antica e potente famiglia di origine sconosciuta, si mosse accompagnato dalla leggenda che il suo nome derivasse dal dio Baal (suo vero nome prima della romanizzazione in Balbus). Principe di Gades, nacque intorno al 100 a.C. e conobbe il coetaneo Giulio Cesare durante il suo mandato in Spagna, seguendolo a Roma al termine dell'incarico. Ottenne la cittadinanza romana grazie all'interessamento di Pompeo, premio per la sua eroica e determinante collaborazione al tempo della guerra contro Sertorio che pose fine al conflitto. Nel 61 fu praefectus fabrum (ufficiale di genio) di Giulio Cesare, importante ruolo logistico che prevedeva incarichi speciali totalmente scollegati dall'onorificenza. Dopo aver sostenuto e firmato il primo triumvirato fu riconfermato in quell'incarico. Nel 56 fu processato con l'accusa di falsificazione della cittadinanza. La sua difesa venne affidata a Cicerone (Pro Balbo) che fece cadere le accuse dei detrattori, prive di fondamento (la cittadinanza era stata infatti regolarmente concessa e documentata). Durante le guerre civili si occupò con Oppio delle pubbliche relazioni a favore di Cesare e della gestione della Cosa Pubblica in sua assenza. A lui è dedicato l'ottavo libro del De bello Gallico (di cui è stimato essere l'artefice come pure del posteriore De bello civili) ed è considerato l'autore del Bellum Hispaniense.
Cercò di convincere Cicerone e il console Lucio Cornelio Lentulo Crure a passare dalla parte cesariana. Morto Cesare appoggiò Ottaviano, e divenne console nel 40 a.C. come primus exterorum. Donò parte delle sue immense ricchezze ai cittadini romani, dopodiché dall'anno 30 a.C. non si hanno più sue notizie. Probabilmente si ritirò a vita privata.
A suo nipote, Lucio Cornelio Balbo Minor si devono le Exegetica, o Exegeticon, il cui testo ci è pervenuto solo frammentario, e un dramma teatrale basato su episodi della guerra civile. Fu anche l'artefice della costruzione del teatro omonimo in Roma.
Bibliografia
- Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico
- Gaio Giulio Cesare, De bello civili
- Lucio Cornelio Balbo, Exegetica, frammenti
- Lucio Cornelio Balbo, Bellum Hispaniense (ad egli attribuito dalla storiografia antica e moderna)
- Marco Tullio Cicerone, numerossisime opere
- Plutarco, varie opere
- Luciano Canfora, Giulio Cesare il dittatore democratico, Laterza, Bari, 2000. ISBN 88-420-6459-9
Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera
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