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Censorino
(floruit 268≈)

Censorino (fl. 268; ... – ...) è stato un grammatico romano vissuto nella seconda metà del III secolo. Egli stesso fornisce un'indicazione temporale precisa dell'anno di composizione della sua opera De die natali, il 238 (si vedano nel De die natali i capitoli 18, 12 e 21, 6). Nella stessa opera l'autore si presenta come un cliente abbastanza giovane di un patrono, Quinto Cerellio, di 49 anni (De die natali 15, 1).

Opere

Stando alle testimonianze di Cassiodoro e Prisciano di Cesarea, Censorino scrisse un manuale di grammatica, che tuttavia non è giunto fino a noi.

Perduto è anche un trattato sull'accentazione (il cui titolo era appunto De accentibus, sempre secondo le testimonianze di Cassiodoro e Prisciano).

Ci è invece pervenuto il De die natali, un breve opuscolo che l'autore dedica e offre al suo patrono Quinto Cerellio come regalo di compleanno. Il testo, giuntoci incompleto, dovette costituire al suo tempo una certa novità, poiché non contiene né precetti morali né elogi retorici, che costituivano il consueto argomento di opere di tal genere, ma riunisce alcune brevi questioni tratte da trattati scientifici (ex philologis commentariis quasdam quaestiunculas [1, 6]).

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Dopo un veloce excursus sul Genio, cioè la divinità sotto la cui tutela uno vive fin dalla nascita (3, 1), la prima parte dell'opera, cioè i capitoli 4-14, sono dedicati all'esame di aspetti antropologici della nascita (l'origine della specie, la gestazione, la nascita e sviluppo dell'embrione, il calcolo degli astrologi e lo zodiaco, la durata della gestazione, il rapporto fra musica e nascita, la periodizzazione della vita). Quindi, dopo un elogio di Quinto Cerellio (15), la seconda parte del volume (16-24) tratta del tempo e delle sue divisioni (anni, mesi, giorni). La sezione cronologica chiarisce il concetto di tempo, distinguendo tra tempo assoluto (tempus) e tempo relativo (aevum), poi tratta del computo del tempo, si espongono le partizioni temporali (secolo naturale, secolo civile, anno naturale solare, grandi anni, anni civili di vari popoli, cicli degli astronomi, olimpiadi e lustri, anno primitivo dei Romani, le correzioni e le riforme, le ère distinte dai dotti e la loro durata, mesi naturali e mesi civili, giorno naturale e giorni civili di vari popoli, quadranti solari, le antiche partizioni della notte e del dí presso i Romani. È da notare la digressione che l'autore fa a proposito delle varie ère distinte dai dotti e della loro durata, perché a questo punto lo scrittore fa una piccola digressione circa l'anno in cui scrive calcolato secondo le varie ère. Seguendo il metodo varroniano per stabilire la cronologia storica, Censorino, primo tra gli scrittori antiquari greci e romani, stabilì la perfetta sincronizzazione dell'anno in cui scriveva, il 238 d. Cr., cosa assai notevole, se si pensa che nell'antichità e nel medioevo ancora non si teneva conto dell'età anagrafica di una persona, anche se era un sovrano. Per es., nell'età carolingia Eginardo, biografo e collaboratore di Carlo Magno, non fu in grado di stabilire in quale anno era nato il suo sovrano.

L'interesse per tale testo non risiede nell'originalità (per ammissione stessa dell'autore, come si è detto, si tratta di una rielaborazione di più opere precedenti, fra cui spiccano Varrone e Svetonio), ma nelle sue autorevoli fonti, che invitano allo studio della tradizione dei testi. Inoltre il trattato rivela l'erudizione di Censorino, che manifesta conoscenze di carattere medico, astronomico e filosofico, e mostra chiaro l'intento divulgativo di diffondere ad un pubblico profano argomenti scientifici non altrimenti accessibili a tutti. Un altro breve trattato, giuntoci come Fragmentum Censorini", non risulterebbe di questo autore.

Fortuna

Censorino, senza essere considerato un classico, fu comunque autore apprezzato fino al VI secolo. Nel Medioevo ci furono ancora dei lettori della sua opera, ma è con l'Umanesimo che egli acquistò fama (lo Scaligero definì la sua opera aureolus libellus, "un opuscolo d'oro"). Tale fama si perse tuttavia nel tempo, fino circa agli anni ottanta del secolo scorso, quando si è assistito alla riscoperta di questo autore.

Curiosità

A Censorino è stato intitolato il cratere Censorino, sulla Luna.

Bibliografia

  • Carmelo A. Rapisarda (ed.), Censorini. De die natali liber ad Q. Caerellium, con prefazione, traduzione, commento e bibliografia, Bologna, Pàtron Editore, 1991.

Fonte:Wikipedia, l'enciclopedia libera

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