74. 
1. Come esse si coniugano anche i suoi composti, cioè :

de-sum (mancare);

in-sum (essere in, essere dentro);

inter-sum (essere presente, essere in mezzo);

prae-sum (presiedere);

sub-sum (essere sotto);

super-sum (sopravvanzare, restare).

Si notino i seguenti composti con ab, ad, ob e pro che mutano in alcune forme tale sillaba:

ab-sum, perfetto a-fui, participio futuro a-futurus, infinito futuro a-fore, infinito presente ab-esse (essere lontano, assente);

ad-sum, perfetto ad-fui (af-fui), infinito ad-esse (essere presente);

ob-sum, perfetto ob-fui (of-fui), infinito ob-esse (ostare, essere d'impedimento);

prosum, profui, prodesse (giovare, essere utile).

Prosum, in tutte le forme del verbo esse, che incominciano con e, prende una d tra la preposizione pro ed il verbo (§ 185, Nota a), quindi: pro-sum, prod-es, prod-est, pros-ǔmus, prod-estis, pro-sunt, e così prod-ĕram, prod-essem, prod-ĕro, prod-es, prodesse, ma poi troviamo pro-fui, pro-futurus ecc.

Quanto a possum (vedere § 138).

2. Se si eccettuano praesens (presente) ed absens (assente), tutti gli altri composti del verbo esse mancano nella lingua classica del participio presente.

3. I pronomi personali ego, tu, nos, vos, non si adoperano con i verbi, se non quando si voglia far spiccare distintamente le diverse persone, come: tu adfuisti, non ego (tu fosti presente, non io).

NOTA. Tranne absum, che regge l'ablativo, i composti di esse vogliono il dativo, per esempio: prodesse alicui, interesse pugnae.


Coniugazioni regolari

75. 
1. Vi sono in latino quattro coniugazioni che si distinguono fra di loro per la desinenza dell'infinito.

L'infinito della prima in -āre, come: laudāre (lodare);

seconda in -ēre, come: monēre (avvisare);

terza in -ĕre, come: legĕre (leggere);

quarta in –īre, come: audīre (udire).

2. Per coniugare un verbo bisogna conoscerne le forme fondamentali, cioè il presente, il perfetto, il supino e l'infinito, perchè da queste si derivano tutte le altre. Ecco le loro uscite: