2. 
I nomi delle tre prime classi si chiamano anche concreti in opposizione agli astratti.

2. Aggettivo, come bonus, buono; pulcher, bello; amabilis, amabile.

3. Numerale, come unus, uno; duo, due; primus, primo, ecc.

4. Pronome, come ego, io; tu, tu; qui, che, il quale, ecc.

I sostantivi, gli aggettivi e i pronomi si declinano, e si chiamano anche nomi.

5. Verbo, come sum, io sono; amo, io amo; monēre, avvisare; dormīre, dormire. l verbi si coniugano.

6. Avverbio, come valde, fortemente, molto; saepe, spesso; ibi, ivi. Tra gli avverbi si annoverano pure alcuni numerali, come semel una volta; primum, primieramente, ecc.

7. Preposizione, come ad, a; ab, da; ante, avanti.

8. Congiunzione, come et, e; sed, ma; si, se; quia, perché.

9. Interiezione, come vae, guai! ah, ahi.

Gli avverbi, le preposizioni, le congiunzioni e le interiezioni sono parole indeclinabili: le tre ultime si chiamano anche particelle.


Tutte le parole sono dunque o nomi o verbi o sono indeclinabili.


La lingua latina non ha l’articolo, perciò vir vuol dire sia l'uomo che un uomo ed anche semplicemente uomo.


Il genere dei nomi

3. 
Nei sostantivi si distinguono tre generi:

1. Il maschile, come vir, l'uomo; rivus, il ruscello;

2. Il femminile, come femĭna, la femmina; virtus, la virtù;

3. Il neutro, come lignum, il legno; foedus, l'alleanza.

Alcuni sostantivi si possono adoperare come maschili e femminili, perciò si dicono di genere comune.



4. 
Il genere dei sostantivi in latino, che é spesso diverso dal genere dei sostantivi italiani corrispondenti, si riconosce dal significato e dalla desinenza.

Quanto al significato sono:

a) di genere maschile i nomi degli esseri maschili, dei popoli, dei fiumi, dei venti e dei mesi;

b) di genere femminile i nomi degli esseri femminili, delle piante, delle città, delle regioni e delle isole e penisole;

c) di genere neutro tutte le espressioni che hanno valore di sostantivo, i nomi di frutti, dei metalli, delle lettere dell'alfabeto e le parole indeclinabili adoperate come sostantivi;