144. 2. Fio è anche il passivo del verbo facio (fare), quindi fio (io sono fatto) (non mai facior).4. Tutti gli altri composti di facio hanno nell'attivo facio e nel passivo fio, così: arĕfacio (diseccare), areo (essere secco), al passivo: arĕfio, arĕfis, arefit, ecc.; lăbĕfacio (smuovere, scrollare), al passivo: labefio, labĕfis, labĕfit (essere smosso; crollare); così pure labefiĕbam, labefierem, labefiam, labefieri (cfr. § 120, 3). 5. Di facio sono usati nel passivo solamente i participi factus (fatto), e faciendus (da farsi), così come arefaciendus (da disseccarsi), interficiendus (da uccidersi). NOTA 1. Fio, veneo (§ 142, 3) (esser venduto), e vapulo (-avi, -atum, -are) (essere battuto), sono i soli verbi che abbiano forma attiva e significato passivo; e si chiamano anche neutri passivi. NOTA 2. Composti difettivi di fio, ma rari, sono: defit (mancare, venir meno); infit (cominciare), e alcune forme di confieri. Verbi difettivi 145. Alcuni verbi mancano della maggior parte delle forme o di quelle più importanti, perciò si chiamano verbi difettivi. Questi sono:1° i quattro perfetti: coepi, mĕmĭni, nōvi, ōdi; 2° āio; 3° inquam; 4° fāri; 5° le forme imperative: ăge, ăpăge, ăve, salve, văle 6° cĕdo; 7° quaeso; 8° forem. 146. Coepi (io cominciai e ho cominciato), mĕmĭni (ricordarsi), nōvi (sapere), ōdi (odiare) sono perfetti, per i quali non c’è alcun presente avente stesso significato. Coepi mantiene il suo significato di perfetto. Dovendosi tradurre il verbo “incominciare” al presente, imperfetto o futuro, si ricorre al verbo incipio, incepi, inceptum, incipĕre, per esempio: incipio scribĕre, incipit lectio. Tutti e quattro si coniugano regolarmente secondo il seguente specchietto: I. Coepi (io cominciai e ho cominciato). |
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