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Lucio Afranio
(✶?   †46 a. C.)

Lucio Afranio (in latino Lucius Afranius; Cossignano, ... – Tapso, 46 a.C.) è stato un politico e militare romano, vissuto nella prima metà del primo secolo a.C..

Homo novus, di origine picena, fu legato di Gneo Pompeo Magno in Hispania durante la guerra contro Quinto Sertorio e in Oriente durante le campagne militari degli anni 66-62 a.C. contro Mitridate VI, re del Ponto. Cassio Dione Cocceiano racconta infatti che Pompeo, dopo aver richiesto inutilmente la Conduene, ovvero la regione per la quale Fraate III (re dei Parti) e Tigrane II (re d'Armenia) stavano litigando, non ricevendo alcuna risposta dal re partico, inviò il suo legato Lucio Afranio a prenderne possesso, per poi condederlo a Tigrane. Afranio, mentre stava attraversando la Mesopotamia settentrionale, contrariamente ai patti conclusi con i Parti, smarrì la strada e subì molti danni (poiché l'inverno era iniziato) a causa soprattutto della mancanza di vettovaglie. E sarebbe morto, insieme al suo esercito, se gli abitanti di Carre non lo avessero accolto e poi guidato nella marcia successiva.

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Fu anche pretore nel 72 o nel 71 a.C., mentre fu eletto console per il 60 a.C. insieme a Quinto Cecilio Metello Celere. Ottenne come provincia consolare la Gallia, forse la Cisalpina, ma non è sicuro il suo soggiorno nella provincia. Dal 53 a.C. fu in Spagna, sempre come legato di Pompeo, alla testa di tre legioni, e nel 49 a.C. difese Ilerda durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo. Dopo la presa della città ad opera dell'esercito di Gaio Giulio Cesare, ottenne il perdono di quest'ultimo, ma successivamente tornò da Pompeo. Partecipò, sempre nelle file dei pompeiani, alle battaglie di Farsalo e Tapso, e, proprio qui, caduto prigioniero, venne messo a morte.

Fonti

  • Cesare, De bello civili
  • Plutarco, Vita di Cesare
  • Svetonio, Vita di Cesare

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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